Il primo libro di geografia

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Bol Negli ultimi anni si lamenta da piú parti un'ignoranza geografica crescente: non si conoscono piú le province, le capitali, i nomi dei monti e dei fiumi... è in realtà la punta dell'iceberg di una piú profonda e grave «indifferenza al dove» che caratterizza ampi settori della società ed economia contemporanea. Eppure, anche se le ore d'insegnamento della Geografia sono pressoché scomparse dalle scuole superiori, la geografia è ovunque: nei cibi che consumiamo, nei paesaggi del quotidiano, nella geolocalizzazione involontaria di ogni nostro spostamento, nei cambiamenti climatici e nelle complicate rotte dei migranti. Oltre il bagaglio di nozioni scolastiche elementari, la vera sfida è riuscire a recuperare la natura relazionale del nostro rapporto con lo spazio, che può fornire risposta alle istanze di un Mondo sempre piú interconnesso e al tempo stesso frammentato. Questo libro vuole essere un punto di partenza per un viaggio attorno ai concetti fondativi della geografia, per illuminarne l'evoluzione storica e la complessità semantica. Piú che aiutare a memorizzare posizioni degli oggetti nello spazio, intende essere una prima bussola per posizionare se stessi, e orientare verso una cittadinanza piú consapevole e responsabile. Questa disciplina affascinante quanto «indisciplinata», dagli orizzonti ampi e dai confini incerti, ci addestra a un pensiero complesso sul mondo, stimolando un senso di appartenenza al nostro pianeta, che è Terra e Mondo, cosmo e focolare, corpo fisico e immaginazione. Avrà raggiunto il suo scopo se riuscirà a unire il dove al perché, a illuminare la relazione invisibile tra le cose eterne e l'effimero, tra una piccola rosa e il vulcano spento. Mauro Varotto è professore ordinario di Geografia e Geografia culturale all'Università di Padova. Ha coordinato e diretto il primo Museo universitario di Geografia in Italia, inaugurato a Padova nel 2019. Presso Einaudi ha pubblicato Montagne di mezzo. Una nuova geografia (2020). Con Telmo Pievani ha pubblicato Viaggio nell'Italia dell'Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro (Aboca 2021) e Il giro del mondo nell'Antropocene. Una mappa dell'umanità del futuro (Cortina 2022). In copertina: Atlante che sorregge il globo, detto Atlante Farnese, marmo, II secolo d. C., particolare. Napoli, Museo Archeologico Nazionale - su concessione del Ministero della Cultura. (Foto © Luisa Ricciarini / Bridgeman Images).

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Negli ultimi anni si lamenta da piú parti un'ignoranza geografica crescente: non si conoscono piú le province, le capitali, i nomi dei monti e dei fiumi... è in realtà la punta dell'iceberg di una piú profonda e grave «indifferenza al dove» che caratterizza ampi settori della società ed economia contemporanea. Eppure, anche se le ore d'insegnamento della Geografia sono pressoché scomparse dalle scuole superiori, la geografia è ovunque: nei cibi che consumiamo, nei paesaggi del quotidiano, nella geolocalizzazione involontaria di ogni nostro spostamento, nei cambiamenti climatici e nelle complicate rotte dei migranti. Oltre il bagaglio di nozioni scolastiche elementari, la vera sfida è riuscire a recuperare la natura relazionale del nostro rapporto con lo spazio, che può fornire risposta alle istanze di un Mondo sempre piú interconnesso e al tempo stesso frammentato. Questo libro vuole essere un punto di partenza per un viaggio attorno ai concetti fondativi della geografia, per illuminarne l'evoluzione storica e la complessità semantica. Piú che aiutare a memorizzare posizioni degli oggetti nello spazio, intende essere una prima bussola per posizionare se stessi, e orientare verso una cittadinanza piú consapevole e responsabile. Questa disciplina affascinante quanto «indisciplinata», dagli orizzonti ampi e dai confini incerti, ci addestra a un pensiero complesso sul mondo, stimolando un senso di appartenenza al nostro pianeta, che è Terra e Mondo, cosmo e focolare, corpo fisico e immaginazione. Avrà raggiunto il suo scopo se riuscirà a unire il dove al perché, a illuminare la relazione invisibile tra le cose eterne e l'effimero, tra una piccola rosa e il vulcano spento. Mauro Varotto è professore ordinario di Geografia e Geografia culturale all'Università di Padova. Ha coordinato e diretto il primo Museo universitario di Geografia in Italia, inaugurato a Padova nel 2019. Presso Einaudi ha pubblicato Montagne di mezzo. Una nuova geografia (2020). Con Telmo Pievani ha pubblicato Viaggio nell'Italia dell'Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro (Aboca 2021) e Il giro del mondo nell'Antropocene. Una mappa dell'umanità del futuro (Cortina 2022). In copertina: Atlante che sorregge il globo, detto Atlante Farnese, marmo, II secolo d. C., particolare. Napoli, Museo Archeologico Nazionale - su concessione del Ministero della Cultura. (Foto © Luisa Ricciarini / Bridgeman Images).


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Merk Einaudi
EAN
  • 9788858447215
  • 9788806254841
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